All’interno della coppia spesso liti banali sembrano degenerare e aprire la strada a vere e proprie crisi: ci si ritrova a tirare in ballo eventi passati, rinfacciare errori e difetti e innescando spirali di ostilità che rischiano di minare la stabilità della relazione.
Ma perché accade?
A volte una delle cause è il significato che attribuiamo alle parole e ai comportamenti dell’altro.
Ad esempio a volte il mancato esaudimento di una richiesta viene interpretato come mancanza di interesse o di affetto nei propri confronti (“se non fa ciò che gli chiedo non gliene importa niente di me”); altre volte i litigi sono causati dalla violazione di regole implicite (si deve/ non si deve) che ci aspettiamo che l’altro conosca e condivida, senza quasi il bisogno di comunicargliele.
Inoltre i comportamenti o le mancanze dell’altro diventano intollerabili e danno vita a reazione di rabbia eccessiva quando entrano in conflitto con le nostre credenze più profonde sull’amore e sulla coppia. Una delle credenze più comuni è che litigare sia segno che la coppia non funzioni e che per questo vada evitato il più possibile.
In realtà la lite è del tutto normale, e anzi, se costruttiva, può addirittura far bene alla coppia. Purchè si evitino alcuni errori:
- No a occhiate, brontolii e sbuffi, vengono percepiti come “segnali di attacco” al di là di quello che si sta dicendo
- Attenzione anche al tono della voce: un tono tagliente, minaccioso, troppo alto, o la tendenza a parlare in maniera concitata sono letti come aggressivi, al di là del contenuto del messaggio che cerchiamo di trasmettere all’altro
- Evitare i cosiddetti “attacchi preventivi”, che potrebbero portarci, nelle situazioni in cui temiamo di essere attaccati, ad aggredire per primi e a dare inizio alle ostilità
- Anche l’uso della critica nei confronti dell’altro e dei suoi modi di fare, del sarcasmo e delle “punzecchiature” velenose ha un effetto nocivo: non sono quasi mai utili a modificare il comportamento dell’altro ma ottengono l’effetto contrario, generando risentimenti, contrasti e ritorsioni.
Per finire, è sempre meglio controllare l’ostilità piuttosto che esprimerla e innescare spirali di rabbia che ci portano a vedere l’altro come “nemico”. Proviamo piuttosto a comprendere da dove nasce la nostra rabbia e come gestirla in maniera sana, piuttosto che agire in maniera impulsiva in base ad essa