I Disturbi di Personalità (DP) sono definiti dal DSM-5 come una modalità pervasiva di relazioni sociali ed interpersonali deficitarie, evidenziate da disagio acuto e ridotta capacità riguardanti le relazioni strette, e da distorsioni cognitive e percettive ed eccentricità del comportamento, che compaiono nella prima età adulta, e sono presenti in una varietà di contesti.
Le persone affette da un disturbo di personalità non presentano sintomi acuti – nonostante esista una forte correlazione tra disturbi di personalità e disturbi d’ansia, dell’umore e altre psicopatologie – ma presentano alcune caratteristiche: tratti rigidi e poco flessibili, difficoltà nella regolazione delle emozioni, relazioni interpersonali disfunzionali, e che possono compromettere il loro funzionamento in varie aree della vita, da quella relazionale, a quella sociale e lavorativa.
Il DSM-5 classifica i disturbi di personalità all’interno di tre cluster diagnostici:
Cluster A (comportamento strano o eccentrico)
- Disturbo di Personalità Schizoide
- Disturbo di Personalità Schizotipico
- Disturbo di Personalità Paranoide
Cluster B (comportamento emotivo, instabile , drammatico)
- Disturbo di Personalità Istrionico
- Disturbo di Personalità Borderline
- Disturbo di Personalità Narcisistico
- Disturbo di Personalità Antisociale
Cluster C (comportamento evitante, dipendente, ossessivo)
- Disturbo di Personalità Evitante
- Disturbo di Personalità Dipendente
- Disturbo di Personalità Ossessivo-Compulsivo
Il trattamento cognitivo-comportamentale dei disturbi di personalità prevede la messa in discussione delle credenze disfunzionali, l’intervento sulla regolazione emotiva e sulle abilità interpersonali. Particolarmente utili a questo fine si è dimostrata la DBT (Dialectical Beahvior Therapy), che nasce originariamente per il trattamento del disturbo borderline di personalità e prevede l’utilizzo di un training strutturato per il miglioramento delle abilità interpersonali, l’autoefficacia e la regolazione emotive